Dopo due anni dal referendum contro la privatizzazione dell'acqua nessuna delle aspettative previste dal dettato referendario è stata portata avanti.
La prima cosa che ci si aspettava era infatti una riduzione delle tariffe per effetto dell'eliminazione della remunerazione del capitale investito.
Questo non è mai avvenuto! I Sindaci Umbri lungi da deliberare in tal senso approvato una tariffa 2012 con il vecchio metodo, lasciato nella tariffa un profitto che arrivava, in parecchi comuni, anche al 16%!
Le cose non sono cambiate nel 2013!
Infatti tutti i Comuni dell'Umbria, riuniti negli ATI, hanno approvato il nuovo metodo tariffario transitorio, imposto dall'AEEG, che ripropone la remunerazione del capitale investito con il nome di “oneri finanziari” che non sono gli interessi sui mutui per gli investimenti o bancari, come vorrebbero farci credere, ma interessi calcolati forfettariamente sulla base di tassi dei BOT 10 e indici fissi; una componente aggiuntiva che andrà ad incidere sulle tariffe 2012 e 2013, in maniera retroattiva, in alcuni Comuni anche del 22%!
Gli utenti dell'ATI 1 e 2 (Umbra Acque SPA), già pagano in tariffa i cosiddetti “corrispettivi di concessione” a copertura degli interessi sui mutui per gli impianti, in concessione dai comuni. Il colmo di tutto questo è che Umbra Acque SPA incassa i corrispettivi dagli utenti ma non li restituisce ai Comuni per pagare le rate dei mutui, così questi devono far fronte con le loro casse ai pagamenti delle rate, mentre i cittadini/utenti sono quelli che pagano doppio per sostenere la situazione: una volta in bolletta e una volta sotto forma di tasse comunali!
Ma i Sindaci umbri (ATI 1, 2, 3 e 4) non si sono fatti mancare l'altra bella occasione di aiutare i gestori, quella di caricare la nuova tariffa di un'altro componente, il famoso “fondo nuovi investimenti FNI”, una possibilità concessa dall'AEEG di cui essi hanno subito approfittato di inserire questa nuova componente a copertura di costi futuri per.....nuovi investimenti che si dovranno fare ma per i quali non c'è ancora nessun programma di realizzazione. L'Unica certezza è l'aggravio della tariffa fino al 6%, oltre al normale aumento.
Sul versante regionale la musica non cambia. Da pochi giorni infatti la Regione Umbria ha deliberato sull'AURI Autorità Umbra Rifiuti e Idrico che riunisce i Comuni umbri per la gestione dei rifiuti e del servizio idrico. Una legge regionale che spinge ancora di più verso la privatizzazione, recepisce il nuovo metodo tariffario del servizio idrico e toglie la possibilità all'ATI 3 in House di tornare ad un gestore pubblico attraverso azienda speciale. La legge è stata riproposta dall'Assessore all'ambiente in aula, nonostante l'apposita Commissione consiliare avesse recepito con un emendamento le istanze del Comitato.
Una grande prova di democrazia delle istituzioni umbre che pur di privilegiare le oligarchie economiche, hanno rigettato la proposta della Commissione che recepiva le istanze dei comitato e approvato la legge con una maggioranza anomala (PD e opposizione), a riprova di quanto contino per questa regione la volontà dei 27 milioni di cittadini che hanno detto no alla privatizzazione dell'acqua.
In tutto ciò invitiamo tutti e tutte a contattare il comitato per avere informazioni sulla bolletta per quanto riguarda:
- la riduzione della tariffa in osservanza del referendum;
- il rimborso del canone di depurazione che scadrà il prossimo 15 ottobre 2013.
Il Comitato Umbro acqua Pubblica
acquapubblicapg@gmail.com
http://acquapubblica-umbria.
Un articolo interessante su questo importante anniversario: Acqua pubblica.
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