mercoledì 3 agosto 2011

Il percorso della ripubblicizzazione dell'acqua in Italia


Al seminario hanno preso parte una cinquantina di persone, tra cui tanti attivisti dell'acqua ma anche persone esterne interessate al percorso di ripubblicizzazione.

Prima dell'avvio della discussione sono state fatte due introduzioni: una a cura di Paolo Carsetti in merito al quadro normativo di riferimento delineatosi a seguito dei referendum e alle iniziative, già condivise nell'assemblea nazionale di Roma del 2 e 3 luglio, da mettere in campo per attuarne i risultati. La seconda a cura di Severo Lutrario sulla questione tariffaria e sull'eliminazione della remunerazione del capitale investito.

Il seminario nel suo complesso si pone l'obiettivo di approfondire la discussione avviata all'interno del movimento per l'acqua all'assemblea di Roma al fine di rendere efficace l'azione per l'immediata attuazione dell'esito referendario.

In primis è stata data la notizia che il 20 luglio sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti del Presidente della Repubblica con cui vengono abrogate le norme oggetto dei referendum. Successivamente è stato fatto un breve riassunto sul quadro normativo post referendario: per il primo l’applicazione immediata nell’ordinamento italiano della normativa comunitaria che comprende tutte le forme di gestione finanche quella tramite enti di diritto pubblico; per il secondo l'immediata applicazione della nuova tariffa tale da assicurare la copertura integrale dei costi senza la remunerazione del capitale investito. Su questa base diviene possibile ripubblicizzare il servizio idrico immediatamente. Pertanto si assume come prioritaria la mobilitazione sia territoriale che nazionale (inizio confronto con forze sociali, politiche e istituzionali) a favore dell'approvazione della legge d'iniziativa popolare, sulla quale è necessario avviare sin da subito un lavoro (già avvenuta costituzione di un gruppo di lavoro) per attualizzarne il testo soprattutto per quanto concerne la riduzione, alla luce dei referendum, del periodo di trasformazione delle varie S.p.A. in enti di diritto pubblico e il sistema di finanziamento del servizio idrico integrato.

E' stato ricordato che già all'assemblea nazionale si è assunto l'impegno a svolgere ad ottobre un seminario sulla legge d'iniziativa popolare per fare un primo bilancio della mobilitazione messa in campo e del lavoro di aggiornamento del testo così come a dar vita nell'autunno ad una manifestazione nazionale per rilanciare i risultati dei referendum e la necessità di una loro attuazione.

Per quanto riguarda gli effetti del secondo quesito si è innanzitutto approfondita la composizione della tariffa.
La tariffa viene determinata a preventivo sulla base dei costi presunti per tutto il ciclo.

L'obiettivo della società gestrice è stare dentro questi margini previsionali.

Le tariffe possono essere riviste in particolare se si registra un maggiore o minore consumo di acqua e nel caso in cui il gestore abbia realizzato tutto quanto previsto nel Piano d'Ambito e ha raggiunto gli standard prefissati nel contratto di gestione. Si deve segnalare che ciò non avviene mai e le tariffe vengono modificate solo sulla base dei desiderata delle società di gestione.

La tariffa è così suddivisa:
  1. costi operativi (calcolati con il metodo normalizzato);
  2. ammortamento degli investimenti (calcolato sulla base del piano degli investimenti che viene spalmato sull'intera durata della concessione);
  3. Adeguata remunerazione del capitale investito.
Per quanto concerne il costo dei finanziamenti (interessi che si devono alle banche che li erogano), questi non possono rientrare nella tariffa. Si tratta di un problema di cui deve farsi carico la società di gestione e che non può ricadere sui cittadini.

Le proposte emerse per l'eliminazione della remunerazione del capitale investito ricalcano quelle già emerse nell’assemblea nazionale :
  • Richiesta all'AATO di rendere pubblica l'articolazione tariffaria;
  • Lettera di diffida all'AATO dall'applicazione della tariffa prevedendo ancora la remunerazione del capitale investito;
  • In caso di risposta negativa avviare ricorsi di fronte al TAR.
Dalla discussione ampia e partecipata è emersa la necessità di consolidare la consapevolezza circa il fatto che il successo referendario ci rende più forti di ieri e che i nostri avversari, invece, sono più deboli e devono recuperare terreno. La campagna referendaria ha legittimato il movimento per l'acqua come soggetto politico. E' stato rilevato come la politica sia ormai morta, in quanto vittima della sottomissione al mercato. Il movimento per l'acqua con la sua azione può portare ad una “resurrezione” della politica.

Per quanto concerne la ripubblicizzazione del servizio idrico viene confermata la centralità della legge d'iniziativa popolare come oggetto delle nostre mobilitazioni sia a carattere nazionale che territoriale. Su questa base, forti della vittoria referendaria, si è proposto di richiedere a PD, Lega e IDV di ritirare le loro proposte di legge poiché non rispondono alla volontà espressa dagli italiani il 12 e 13 giugno.

E' stato anche proposto di avviare una approfondimento circa la possibilità di impugnare la manovra finanziaria che porterà a nuove privatizzazioni di diversi servizi pubblici locali ad esclusione dell'acqua, soprattutto alla luce del fatto che, come è stato ricordato da più interventi, il primo quesito riguarda anche la gestione di rifiuti e trasporti locali.

E' stata espressa la necessità di trovare un caso per ogni regione in cui iniziare a sperimentare le nostre proposte di ripubblicizzazione dell'acqua e a tal proposito si rilancia la proposta già emersa nelle liste di discussione di avviare dei gruppi di lavoro tematici organizzati secondo le diverse tipologie di gestori: S.p.A. miste, S.p.A. quotate in borsa e multiutilities, S.p.A. A totale capitale pubblico.

Per quanto concerne il reperimento dei fondi necessari alla ripubblicizzazione, oltre alle ipotesi già individuate, sono state avanzate e condivise le seguenti proposte:
  1. Avviare una riflessione affinchè la Cassa depositi e Prestiti ritorni ad avere una reale funzione pubblica e finanzi a tassi agevolati gli Enti Locali;
  2. Sostenere la proposta della tassa sulle transazioni finanziarie (Financial Transaction Tax).
In merito alle iniziative da mettere in campo rispetto all'attuazione del secondo quesito referendario è stato evidenziato come ci sia in atto un tentativo di disconoscimento del suo effetto che si basa essenzialmente su tre obiezioni o meglio luoghi comuni:
  • la remunerazione del capitale investito non va rimossa fino allo scadere dell'affidamento;
  • va tenuta la remunerazione degli investimenti fatti finora;
  • l'autorità nazionale determina la tariffa includendovi anche i costi finanziari;
Si è convenuto sul fatto che tali obiezioni si combattono in modo efficace ATO per ATO, da cui la necessità di aprire vertenze e iniziative conflittuali in ogni territorio coordinate a livello nazionale, in particolare seguendo quelle che sono le proposte avanzate nell'introduzione svolta da Severo Lutrario.
E' stata ribadita in più interventi la contrarietà alla costituzione dell'ATO unico regionale, al contrario è stata sottolineata la necessità che il movimento per l'acqua si faccia promotore di una ri-definizione degli ATO sulla base dei bacini idrografici. Tale ri-definizione è anche l'occasione per riavvicinare le persone alla gestione dell'acqua.
E' stato fatto riferimento anche all'esperienza positiva di Napoli circa l'avvio del processo di ripubblicizzazione, in particolare rispetto al fatto che il processo di consultazione partecipativa della città verrà realizzato congiuntamente dal Comune e dal comitato per l’acqua.
E' stato anche rilevato come la vittoria referendaria abbia avviato la conclusione di un ciclo, quello della democrazia personale e mediatica . Il movimento per l'acqua infatti si è caratterizzato dal fatto di avere un leader collettivo. Questa è stata la nostra forza e ha garantito al movimento efficacia in ogni territorio.
E' stata infine rilevata la necessità di agire a livello internazionale. Su questo tema si fa riferimento al report dell'altro seminario svolto a Genova il 21 Luglio in cui è iniziata una riflessione sulle azioni e iniziative da mettere in campo in Europa.

Genova, 22 luglio 2011
Sala convegni Sant'Agostino – Piazza Sarzano