domenica 22 luglio 2012

Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali

Il 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.

Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.
La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini. Sula difesa della volontà popolare espressa dal referendum del 12 e 13 giugno 2011 il comitato per l'acqua bene comune ha costruito l'iniziativa di "obbedienza civile" attraverso cui sin'ora oltre 500 famiglie della provincia, di Terni, Narni, Orvieto, Amelia e Otricoli stanno chiedendo al SII e all'ATI 4 il rimborso del 7% delle bollette pagato per il profitto di impresa.

La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. 
Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: non solo l'acqua ma tutti i servizi (rifiuti, trasporti, scuole e sanità..) non devono essere privatizzati ma debbono rimanere beni comuni.


Si scrive acqua, si legge democrazia! 

Nessun commento:

Posta un commento