martedì 29 ottobre 2013

SE NON PAGHI NON BEVI NE’ TI LAVI. IL SII “RICATTA” UN DISOCCUPATO E TAGLIA L’EROGAZIONE DELL’ACQUA!

Questo è quanto successo a M.I., un ternano disoccupato da due anni che si è trovato nell'impossibilità di pagare le bolletta dell'acqua.
Già a febbraio, non avendo potuto saldare le bollette, aveva avuto difficoltà ed era stato lasciato senza acqua per ben 40 giorni, fino a quando aveva potuto pagare il riallaccio ed una cambiale che il gestore del servizio idrico, il SII SCPA gli aveva imposto di firmare per poter accedere ad un bene essenziale per l’igiene, la vita e la salute, riconosciuta come diritto dalla stessa Costituzione repubblicana. Non ha però potuto liquidare, per la disperata situazione economica, la cambiale successiva.
Il SII di Terni, cinque giorni fa, 24 ottobre,  senza nessun preavviso, ha chiuso l'acqua e asportato il contatore dalla sua abitazione, lasciandolo così senza acqua da bere o per lavarsi.
Recatosi presso gli uffici del gestore per spiegare la delicata situazione personale ed economica che sta affrontando in questo periodo e per chiedere la rateizzazione della bolletta, gli è stato risposto che senza il pagamento integrale del debito e delle spese per il riallaccio non avrebbe potuto riavere l'acqua.
Ieri il caso è venuto alla conoscenza del Comitato per l’acqua bene comune di Terni che ha preparato una denuncia, presentata da M.I. alla Procura della Repubblica di Terni, mentre stamattina (29/10) sono stati avvisati e sollecitati il Sindaco di Terni,  garante della salute dei cittadini ed il Prefetto. 
Il gestore del servizio, il SII di fatto ricatta (o i soldi o l’acqua…) chi, a causa della crisi, non è in condizioni di pagare. Non è però legittimo tagliare l’acqua alle famiglie o a chi è in condizioni di indigenza: tra l’altro i distacchi del servizio idrico non sono neanche preavvisati da comunicazioni da parte del SII, ci si ritrova senza acqua senza avere avuto prima alcuna comunicazione. In altre città (a Perugia è stato sospeso il distacco alle utenze grazie all'intervento del Prefetto) viene applicato un riduttore dell’erogazione che permette comunque alle persone di bere e cucinare. Ricordiamo che l’acqua non è una merce ma un bene essenziale per la vita e l’igiene.
Il comitato si fa garante del diritto all'acqua e risponderemo con denunce e vertenze a qualsiasi interruzione del servizio idrico nelle case e nelle famiglie forti del principio che l’acqua è un diritto inalienabile delle persone. Ricordiamo, tra le tante, la sentenza di Tempio Pausania  del 6/07/2012 che ribadisce che il diritto all'acqua è un valore essenziale protetto dalla Costituzione e che non si può subire un distacco a causa di un contenzioso con l’ente gestore.

Questo atto è una grave lesione del diritto fondamentale all'accesso all'acqua, bene indispensabile alla vita umana.  L’interruzione dell’erogazione dell’acqua costituisce una violazione del diritto alla salute e si configura come la causa di una potenziale emergenza igienico-sanitaria. Questa è la diretta conseguenza della privatizzazione della gestione dell’acqua, bocciata sonoramente dal 92% degli italiani attraverso un referendum disatteso dalla casta politico-economica in tutela degli interessi e dei profitti privati. Se paghi bevi, se non paghi ti tolgo l’acqua. Come se fosse una merce e non un diritto inalienabile.  Oltretutto questo diritto viene negato a fronte della pretesa di una tariffa che non ha recepito gli esiti dei referendum, visto che di fatto mantiene tutt'ora la remunerazione del capitale investito abrogata. Ancora più grave è che l'acqua venga staccata in un contesto generale dove la crisi economica  che stiamo vivendo sta mettendo in ginocchio intere famiglie mentre continua a favorire banche e multinazionali.

giovedì 3 ottobre 2013

Rimborso del canone di depurazione

se la vostra utenza non è allacciata alla rete fognaria potete ottenere un rimborso. Presentate la domanda entro il 15 ottobre, qui sotto le modalità:
PER CONTROLLARE LA VOSTRA UTENZA (PROVINCIA DI TERNI) ANDATE QUI IL MODULO LO TROVATE QUI SOTTO.


Tutte le utenze che provvedono autonomamente della depurazione, ad esempio con fosse imhoff o con dispersione, oppure ubicate in zone dove non c'è il depuratore, hanno diritto al rimborso del canone di depurazione, che spesso è  presente nella bolletta anche se non dovuto!

Sono  migliaia gli utenti inconsapevoli di avere diritto al rimborso, fino a 10 anni di canoni di depurazione pagati e non dovuti.
Si tratta di parecchi soldi visto che  corrisponde a circa 30% della tariffa! 
Ad esempio,  una famiglia che paga circa € 600,00 all'anno, deve averne €180 di rimborso e per 10 anni diventano la bella somma di € 1.800,00.
Per ottenere il rimborso è necessario presentare  la richiesta entro il 15/10/2013, (5 anni dalla sentenza della Corte costituzionale 335 del 8/10/2008)
Dopo tale data i gestori (Umbra Acque SPA, Valle Umbra Servizi SPA e SII SCPA di Terni) non sono più tenuti a restituire il pregresso e  potranno mantenere nelle loro casse milioni di Euro indebitamente incamerati,  anche se dopo la sentenza della corte costituzionale, avevano già ottenuto aumenti tariffari per ottemperare a tali rimborsi.  
La richiesta può essere eseguita con semplice lettera o e.mail. Ecco il modello da utilizzare:

Spett.le S.I.I. Servizio Idrico Integrato S.c.p.a.
Via I Maggio, 65 - 05100 Terni
RICHIESTA PER LA RESTITUZIONE DELLA QUOTA DI TARIFFA NON DOVUTA RIFERITA AL SERVIZIO DI DEPURAZIONE SECONDO LE SPECIFICHE DEL DECRETO DEL MINISTERO DELLʼAMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DEL 30.09.2009
Il/La Sottoscritto/a ..................................................................................................................
nato/a il ............................................a...............................................................Prov..............
residente in.................................................Via/Piazza................................................n.........
telefono.......................................................Cod. Fisc.............................................................
DICHIARA
di essere regolare con i pagamenti delle fatture relative al servizio di fornitura idrica
intestate al sottoscritto e, eventualmente, a società, associazioni o altri soggetti
riconducibili alla mia persona e
CHIEDE
la restituzione della quota di depurazione nei tempi e modi previsti dal Decreto Ministeriale
del 30.09.2009 per l
ʼ
utenza idrica intestata a.........................................................................
con codice cliente..............................................sita nel Comune di.......................................
Via/Piazza...............................................................................................................................
DATA

IL RICHIEDENTE
__________________

_____________________________
Si allega:
1.
copia del documento di riconoscimento del richiedente
2.
copia ultima bolletta pervenuta*
3.
copia della relativa ricevuta di pagamento*
4.
lettura del contatore nel caso di fattura in acconto
*Sono esclusi gli utenti con domiciliazione bancaria attiva
La presente richiesta può essere inoltrata alla scrivente tramite lettera allʼindirizzo in
epigrafe, a mezzo fax al numero 0744.434752 o consegnata direttamente presso uno
qualunque dei nostri sportelli

PER LA PROVINCIA DI PERUGIA Un esempio della richiesta può essere il modellino di Umbra Acque pubblicato su questo link: